A contessa de fero

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Tratto da " A vecia insempiada" di Gino Rocca

Inizio di novembre 1917. Nell’aria carica di pioggia, voci incontrollate parlano di una dolorosa disfatta del Regio Esercito Italiano e del suo inevitabile ripiegamento. La paura di una imminente invasione da parte dell’esercito Austroungarico spinge gli abitanti del paese di campagna, posato sulle riva della Piave, ad organizzarsi per fuggire e mettersi in salvo. Anche il comando arretrato di Cavalleria, insediato nella grande villa al centro del paese, frettolosamente, ha preso il volo. Solo l’anziana padrona di casa, la contessa Federica, non vuole credere alle terribili voci e nonostante le dolorose suppliche della nuora, incurante delle possibili conseguenze, decide fermamente di restare.